La sezione riservata agli effetti sull’uomo, pone in rilievo la riclassificazione da parte della
IARC (International Agency for Research on Cancer) dei
PCB tra i cancerogeni umani. L’evidenza è stata ritenuta “sufficiente” per il melanoma e “limitata” per i linfomi non-Hodgkin e il cancro della mammella, mentre non sono stati ritenuti sufficienti i dati circa altri tumori. Gli approfondimenti sono contenuti nell’allegato notiziario dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Brescia che nel n.376 di marzo, aprile, maggio 2016 ha dedicato un Focus sul caso PCB a Brescia riportando una significativi sintesi dei risultati delle indagini ambientali ed epidemiologiche per la
valutazione dell’inquinamento e dei possibili effetti sulla salute umana.
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Nella sezione relativa alle Indagini ATS (Agenzia di Tutela della Salute) sono disponibili i documenti relativi a due importanti
ricerche svolte dall’ex ASL: la prima del 2003 che ha riguardato 579 persone
residenti nel comune di Brescia e la seconda nel 2013-2014 ha compreso anche
residenti nei comuni di Castel Mella e Capriano del Colle, per un totale di 816 persone. Inoltre è possibile accedere alle slides dell’intervento del dott. Michele Magoni, Medico, Responsabile dell’ Osservatorio Epidemiologico dell’ASL di Brescia, sulle
nuove evidenze epidemiologiche riscontrabili nel S.I.N. Brescia Caffaro e alla
guida al cittadino sul Caso Caffaro, progetto di comunicazione a cura dell’
ATS di Brescia, impegnata in un continuo
monitoraggio dei siti inquinati e che fin dal 2001 costituì un Comitato Tecnico Scientifico, il cui approccio interdisciplinare ha consentito di sviluppare conoscenze approfondite sullo
stato dell’inquinamento.
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Nell’ultima sezione, dedicata ai Provvedimenti sanitari, vengono trattate in specifiche sottosezioni le
Ordinanze sindacali dei Comuni di Brescia, Castel Mella, Capriano del Colle che vietano di asportare o scavare terra, allevare animali, coltivare ortaggi, consumare prodotti allevati o coltivati e limitano la fruizione di territorio comunale nelle aree a maggiore contaminazione; il
progetto Pastori POPs ERSAF, un piano agronomico teso a verificare l’accumulo dei contaminanti in specie foraggere diverse e a verificare le modalità di trasferimento dei contaminanti dal terreno alle specie vegetali e, infine, la Convenzione promossa dal Commissario per l’attuazione del “
Progetto per attività finalizzate a valutare il passaggio di contaminanti nelle produzioni agricole nelle aree interne al SIN Brescia-Caffaro”.
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